tag:blogger.com,1999:blog-8088772704090653042024-03-13T23:26:56.727-07:00Pittori & PittoriMaestri dell’arte pittorica dal Medioevo al primo Novecentohttp://www.blogger.com/profile/03427505110342363031noreply@blogger.comBlogger37125tag:blogger.com,1999:blog-808877270409065304.post-55514289263102112072012-09-06T07:15:00.002-07:002017-04-05T01:44:07.062-07:00YÁNEZ, Fernando (1475-1536)<div style="font: 12.0px Times New Roman; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;">
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">La Mancia ha visto nascere figure immaginarie, come Don Chisciotte, e illustri persone in carne e ossa. Una di queste è Fernando Yánez di Almedina, pittore cresciuto alla luce del Rinascimento italiano e “folgorato” dall’arte di Raffaello e di Leonardo da Vinci.</span></div>
<div style="font: 12.0px Times New Roman; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<a href="http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Santa_Catalina_(Y%C3%A1%C3%B1ez_de_la_Almedina).jpg"><img border="0" height="585" src="https://4.bp.blogspot.com/_Rw_3893Pf5c/TCCe-ZgkiQI/AAAAAAAAAK4/aSBuwjAWle8/s640/yanez.jpg" width="505" /></a><br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Le sue opere, in effetti, hanno una composta eleganza leonardesca e un raffaellesco senso d’equilibrio compositivo. Yánez, però, non è un semplice imitatore dei maestri italiani. In un modo tutto suo, egli “accorcia le distanze” fra l’opera d’arte e lo spettatore introducendo elementi di quotidianità nella scena dipinta e rendendola, così, più vicina alla vita reale.</span></div>http://www.blogger.com/profile/03427505110342363031noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-808877270409065304.post-37477387238834788512012-09-06T07:14:00.002-07:002017-04-05T02:20:29.299-07:00UCCELLO, Paolo (1397-1475)<div style="font: 12.0px Times New Roman; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Nella Firenze del Quattrocento bastava essere un buon artigiano per campare dignitosamente. La fioritura artistica della città dava lavoro ad architetti, pittori, scultori ma anche a mosaicisti, orafi, vasai, ebanisti ecc. Paolo Doni, soprannominato Paolo Uccello, in gioventù fece parte della numerosa schiera dei lavoratori impegnati ad abbellire la “culla” del Rinascimento.</span></div><div style="font: 12.0px Times New Roman; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br />
</div><a href="http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Paolo_Uccello_-_Der_Verkauf_der_Hostie.jpeg"><img border="0" height="284" src="https://1.bp.blogspot.com/_Rw_3893Pf5c/TB8hppAFhdI/AAAAAAAAAKQ/FcEv03mFP9Q/s640/uccello.jpg" width="505"></a><br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Lui però non s’accontentava di fare l’artigiano: voleva distinguersi e, sfortunatamente, ci riuscì. Essendo dotato di “sofistico ingegno”, racconta Giorgio Vasari, “si dilettò sempre di investigare faticose e strane opere nell’arte della prospettiva”. Paolo Uccello, in effetti, riuscì ad eccellere in tale arte ma trascurò di imprimere forza espressiva alla figura umana. Giunto in età avanzata, s’intestardì a cercare soluzioni prospettiche avanzate e tale ricerca “lo tenne povero et intenebrato sino a la morte”.</span></div>http://www.blogger.com/profile/03427505110342363031noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-808877270409065304.post-8635388227689018662012-09-06T07:13:00.002-07:002017-04-05T05:34:39.596-07:00QUAST, Pieter Jansz (1601-1647)<div style="font: 12.0px Times New Roman; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Le incerte notizie biografiche su Pieter J. Quast dicono che egli nacque a L’Aia e che fu membro della locale corporazione dei pittori. Lavorò come incisore, fu disegnatore su pergamena e dipinse più per diletto che per mestiere.</span></div><div style="font: 12.0px Times New Roman; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br />
</div><a href="http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Pieter_Quast_De_voetoperatie.jpg"><img border="0" height="575" src="https://3.bp.blogspot.com/_Rw_3893Pf5c/S_UlqmCF-7I/AAAAAAAAAJs/ALUmPBi8d78/s640/quast.jpg" width="505"></a><br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Le poche tele che ci ha lasciato testimoniano una straordinaria capacità di narrare per immagini, unita a uno spiccato <i>sense of humour.</i> Simili a caricature, i suoi quadri evocano la corrosiva attenzione per le debolezze umane del grande Hieronymus Bosch (1450-1516).</span></div>http://www.blogger.com/profile/03427505110342363031noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-808877270409065304.post-34137866597909265312012-09-06T07:12:00.002-07:002017-04-05T05:45:45.162-07:00MAAS, Nicolaes (1634-1693)<div style="font: 12.0px Times New Roman; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Rembrandt Harmenszoon van Rijn (1606-1669) dovette vedere del buono nel giovane Maas, venuto apposta da Dordrecht ad Amsterdam per diventare suo allievo. Rembrandt lo prese con sé a bottega e gli insegnò a dipingere alla sua maniera. Gran parte dei lavori di Maas, in effetti, ha lo stesso calore dorato che scaturiva dal pennello del grande maestro. Col passare degli anni, però, Maas cambiò la propria tavolozza raffreddando i colori.</span></div><div style="font: 12.0px Times New Roman; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br><a href="http://nl.wikipedia.org/wiki/Bestand:Nicolaes_Maes_-_Oude_vrouw_in_gebed.jpg"><img border="0" height="521" src="https://2.bp.blogspot.com/_Rw_3893Pf5c/S_GzDWRx72I/AAAAAAAAAJM/d1kFfCepXBI/s640/maas.jpg" width="500"></a></div><br><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Lo ricordiamo soprattutto per i ritratti, accesi e vigorosi, dove talvolta brilla un’ironia quasi caricaturale. Siamo piacevolmente sorpresi dal realismo degli interni, dal gaio splendore degli oggetti, dall’esattezza fotografica dei dettagli. Ma non è tutta arte quella che luccica.</span></div>http://www.blogger.com/profile/03427505110342363031noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-808877270409065304.post-43930846448694155472012-09-06T07:11:00.000-07:002017-04-11T12:50:53.730-07:00JANSSENS, Abraham (1576-1632)<div style="font: 12.0px Times New Roman; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;">
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Nativo di Anversa, si formò alla scuola barocca italiana. Gli anni di studio trascorsi nella nostra penisola gli diedero fama di pittore raffinato contribuendo alla sua affermazione in patria. Fu, in effetti, artista di grande levatura tecnica e di eccezionale vigore espressivo.</span></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Jupiter_Rebuked_by_Venus_c_1612-13_Abraham_Janssens.jpg"><img border="0" height="415" src="https://4.bp.blogspot.com/_Rw_3893Pf5c/S-wNuC85iwI/AAAAAAAAAI0/_-li5Fn3qvA/s640/janssens.jpg" width="500"></a></div>
<div style="font: 12.0px Times New Roman; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;">
<br />
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Si distinse tanto nella pittura sacra quanto in quella a tema mitologico. Se non fosse stato contemporaneo di Peter Paul Rubens (1577-1640), gli storici dell'arte lo avrebbero considerato il più grande pittore fiammingo del suo tempo.</span></div>http://www.blogger.com/profile/03427505110342363031noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-808877270409065304.post-49989379377649120572012-09-06T07:10:00.002-07:002017-04-11T12:52:26.005-07:00HACKERT, Jakob Philipp (1737-1807)<div style="font: 12.0px Times New Roman; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;">
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Nato a Prenzlau, nel Brandeburgo prussiano, Jakob P. Hackert imparò l’arte pittorica dal padre, studiò alla Akademie der Künste poi si mise a viaggiare per l’Europa. Nel 1768 si stabilì in Italia, fissando dimora a Roma e a Napoli.</span></div>
<div style="font: 12.0px Times New Roman; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<a href="http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Hackert,_Das_Herkulaner_Tor_in_Pompeji,_1794.jpg"><img border="0" height="345" src="https://3.bp.blogspot.com/_Rw_3893Pf5c/S-pWey4rrOI/AAAAAAAAAIU/V9P_xtuLeKM/s640/hackert.jpg" width="500"></a><br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">A Napoli, dove divenne pittore di corte, dipinse una pregevole serie di vedute. La pittura di paesaggio, in effetti, è il suo lascito artistico migliore benché la critica, spesso, lo abbia accusato di creare opere “prive di poesia” e povere di afflato spirituale.</span></div>http://www.blogger.com/profile/03427505110342363031noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-808877270409065304.post-73054002270750027982012-09-06T07:09:00.002-07:002017-04-11T12:53:53.159-07:00FABRITIUS, Carel (1622-1654)<div style="font: 12.0px Times New Roman; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;">
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Alle 10 e un quarto del mattino del 12 ottobre 1654 il centro di Delft fu devastato dall’esplosione d’un magazzino di polvere da sparo. La forza dello scoppio fu tale che centinaia di persone rimasero uccise o ferite. Tra le vittime ci fu anche un pittore che, a quell’ora, stava dipingendo un ritratto.</span></div>
<div style="font: 12.0px Times New Roman; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<a href="http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Carel_Fabritius_001.jpg"><img border="0" height="594" src="https://3.bp.blogspot.com/_Rw_3893Pf5c/TDXVgFOns_I/AAAAAAAAALw/ny8nlqhESeY/s640/fabritius.jpg" width="505"></a><br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Carel Fabritius, questo è il nome dello sventurato artista, era stato allievo di Rembrandt Harmenszoon van Rijn (1606-1669) ed era un eccellente ritrattista, paesaggista e pittore di scene sacre e mitologiche. Padrone delle regole della prospettiva, disegnava architetture elaborate e creava stupefacenti effetti di tridimensionalità usando con maestria la tecnica del chiaroscuro.</span></div>http://www.blogger.com/profile/03427505110342363031noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-808877270409065304.post-45606729640238696342012-09-06T07:08:00.002-07:002017-04-11T12:55:09.916-07:00DAEL, Jan Frans van (1764-1840)<div style="font: 12.0px Times New Roman; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;">
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Il Père-Lachaise, celebre cimitero parigino, ospita le salme di artisti molto noti (come Amedeo Modigliani) e di artisti pressoché ignoti al grande pubblico. Uno di questi è Jan Frans van Dael, nato ad Anversa e stabilitosi a Parigi sul finire del secolo XVIII.</span></div>
<div style="font: 12.0px Times New Roman; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<a href="http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Dael,_Jan_Frans_van_-_Flower_Still-Life_-_1811.jpg"><img border="0" height="635" src="https://2.bp.blogspot.com/_Rw_3893Pf5c/TChkhBc_eiI/AAAAAAAAALg/gIUqAp1zmh4/s640/dael.jpg" width="505"></a><br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Si specializzò nella pittura di nature morte, lavorando soprattutto sui fiori. Ci riuscì talmente bene da riscuotere, tra i suoi contemporanei, un enorme successo. Dael immortalava il fugace splendore dei fiori recisi creando composizioni di incantevole bellezza e di stupefacente precisione naturalistica. Metteva, nei suoi dipinti, farfalle svolazzanti a testimoniare la fresca vitalità del soggetto raffigurato</span></div>http://www.blogger.com/profile/03427505110342363031noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-808877270409065304.post-73792704211287672822012-09-06T07:07:00.000-07:002017-04-11T12:56:52.374-07:00BASAITI, Marco (1470-1530)<div style="font: 12.0px Times New Roman; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">C’è chi lo ritiene nato a Venezia, c’è chi lo reputa emigrato dalla Grecia e giunto nella città lagunare insieme ai genitori. Comunque fossero andate le cose, Marco Basaiti si fece un nome come pittore di soggetti sacri. Mirabili sono i suoi ritratti di santi; riluce di magnificenza la </span><i><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Vocazione dei figli di Zebedeo,</span></i><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;"> che qui riproduciamo.</span></div><div style="font: 12.0px Times New Roman; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br />
<a href="http://it.wikipedia.org/wiki/File:Basaiti_Call_of_the_Sons_of_Zebedee.jpg"><img border="0" height="640" src="https://4.bp.blogspot.com/_Rw_3893Pf5c/S-JvoeSeDSI/AAAAAAAAAGk/IW3b4L3CjAk/s640/basaiti.jpg" width="436"></a></div><br><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Basaiti dipingeva figure dai tratti gentili e arditi paesaggi, era elegante nel disegno e usava colori forti e brillanti. Dotato di un senso della composizione molto affinato, sapeva dare unità e armonia ad opere di grande complessità.</span></div>http://www.blogger.com/profile/03427505110342363031noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-808877270409065304.post-27715514000857636662012-09-06T07:06:00.002-07:002017-04-11T12:57:47.767-07:00XIMÉNEZ DONOSO, José (1632-1690)<div style="font: 12.0px Times New Roman; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;">
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Accompagnato dalla sregolatezza, il talento si perde: questa frase potrebbe fare da epitaffio all’opera dello spagnolo José Ximénez (o Jiménez) Donoso. Avviato alla pittura dal padre, José avrebbe dovuto approfondire lo studio dell’arte ma preferì vagabondare, lavorando laddove capitava.</span></div>
<div style="font: 12.0px Times New Roman; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<a href="http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Visi%C3%B3n_de_San_Francisco_de_Paula.jpg"><img border="0" height="474" src="https://4.bp.blogspot.com/_Rw_3893Pf5c/TCCDqAnRlYI/AAAAAAAAAKw/NDy8T74biP8/s640/ximenez.jpg" width="505"></a><br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Trovò sistemazione in tarda età, quando ottenne la sovrintendenza alle opere pittoriche della cattedrale di Toledo. Tra Santi, Ultime Cene e Immacolate Concezioni, Ximenez ha arricchito il barocco spagnolo di un buon numero di dipinti.</span></div>http://www.blogger.com/profile/03427505110342363031noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-808877270409065304.post-36361370359388249422012-09-06T07:04:00.002-07:002017-12-01T14:52:43.725-08:00TADEMA, Lourens Alma (1836-1912)<div style="font: 12.0px Times New Roman; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;">
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Come accade a pochi (e fortunati) pittori, il frisone Tadema fu subissato di gloria quando era ancora in vita. Gli giovò, indubbiamente, l’essere emigrato in Inghilterra, dove la sua arte trovò un ampio pubblico di estimatori.</span></div>
<div style="font: 12.0px Times New Roman; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<a href="http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Alma-Tadema_A_Favourite_Custom_1909_Tate_Britain.jpg"><img border="0" height="741" src="https://1.bp.blogspot.com/_Rw_3893Pf5c/S__QkhDt1eI/AAAAAAAAAKE/_vXNiDiikCk/s640/tadema.jpg" width="505" /></a><br />
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<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Affascinato dall’architettura antica, fece rivivere nelle sue tele ambienti e personaggi di epoche remote raffigurando, perlopiù, giovani donne in vesti dall’elaborato panneggio o “elegantemente” denudate. L’esattezza fotografica delle sue rappresentazioni prospettiche è compensata da toccanti magie di luce e di colore. Ci chiediamo se la mirabolante perizia tecnica di Tadema non sia servita a nascondere una sostanziale mancanza di creatività.</span></div>
http://www.blogger.com/profile/03427505110342363031noreply@blogger.com21100 Varese VA, Italia45.820598900000007 8.825057600000036545.732074400000009 8.6636961000000365 45.909123400000006 8.9864191000000364tag:blogger.com,1999:blog-808877270409065304.post-1897075763823416762012-09-06T07:03:00.002-07:002017-04-11T13:00:40.508-07:00PACHECO del Rìo, Francisco (1571-1654)<div style="font: 12.0px Times New Roman; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;">
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Terra di grandi pittori, l’Andalusia diede i natali a Francisco Pacheco del Rìo, artista alla cui scuola si formò nientemeno che Diego Velázquez (1599-1560). Uomo di raffinata educazione, Pacheco fu anche poeta e saggista dimostrando d’essere abile non solo col pennello ma pure con la penna.</span></div>
<div style="font: 12.0px Times New Roman; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<a href="http://commons.wikimedia.org/wiki/File:FranciscoPacheco.jpg"><img border="0" height="340" src="https://3.bp.blogspot.com/_Rw_3893Pf5c/S_Ub4f2O7UI/AAAAAAAAAJk/oh-zC6jSO48/s640/pacheco.jpg" width="505"></a><br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Padroneggiava il disegno, eccelleva nel chiaroscuro e nella prospettiva ma, quanto a coloritura, lasciava un po’ a desiderare. Dipinse perlopiù Santi e Madonne, oltre a un buon numero di ritratti di persone altolocate.</span></div>http://www.blogger.com/profile/03427505110342363031noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-808877270409065304.post-21693105574760424722012-09-06T07:01:00.003-07:002017-04-11T13:02:39.465-07:00LAER, Pieter van (1599-1642)<div style="font: 12.0px Times New Roman; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;">
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Nato e cresciuto a Haarlem, il giovane Pieter van Laer attraversò la Francia e mezza Italia per arrivare Roma, dove trovò sistemazione e abitò per sedici anni. Fu qui soprannominato “il Bamboccio”, a causa del suo aspetto fanciullesco e del temperamento allegro e irrequieto. Ruotava intorno a lui una vivace comunità di artisti, i Bamboccianti, le cui opere furono soggette all’influsso dell’esuberante olandese.</span></div>
<div style="font: 12.0px Times New Roman; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<a href="http://commons.wikimedia.org/wiki/File:LAER_Pieter_van_The_Flagellants.jpg"><img border="0" height="363" src="https://1.bp.blogspot.com/_Rw_3893Pf5c/S_EgWLj9TKI/AAAAAAAAAJE/dActmIaLE3E/s640/laer.jpg" width="500"></a><br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Van Laer aveva un modo tutto suo di dipingere paesaggi e figure umane. Univa un disegno ricercato all’uso di colori elementari ma caldi e intensi. Dava, inoltre, impronta emotiva alle scene di vita quotidiana caratterizzando i personaggi e enfatizzando pose e gesti.</span></div>http://www.blogger.com/profile/03427505110342363031noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-808877270409065304.post-66111683233789127722012-09-06T07:00:00.002-07:002017-04-11T13:03:32.196-07:00JACKSON, John (1778 -1831)<div style="font: 12.0px Times New Roman; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;">
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Se non fosse stato per Henry Phipps (1755-1831), primo conte di Mulgrave, il giovane John Jackson avrebbe dovuto rinunciare alle proprie ambizioni artistiche e obbedire al padre, che voleva obbligarlo a fare il sarto. Il nobiluomo, infatti, aiutò John a emanciparsi permettendogli, così, di diventare uno dei più grandi ritrattisti inglesi di tutti i tempi.</span></div>
<div style="font: 12.0px Times New Roman; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<a href="http://commons.wikimedia.org/wiki/File:William_Charles_Macready_by_John_Jackson.jpg"><img border="0" height="612" src="https://2.bp.blogspot.com/_Rw_3893Pf5c/TGJRUim7x3I/AAAAAAAAAMg/YdllWG0yfYg/s640/jackson.jpg" width="505"></a><br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Jackson perfezionò la propria conoscenza dell’arte grazie a un viaggio attraverso l’Europa, che lo portò dalle Fiandre a Roma. Immortalò con le sue tele i volti di Antonio Canova, di Arthur Wellesley (il primo duca di Wellington) e di numerosi personaggi di pubblico rilievo.</span></div>http://www.blogger.com/profile/03427505110342363031noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-808877270409065304.post-56375254818042543942012-09-06T06:59:00.002-07:002017-04-11T13:04:27.275-07:00HAARLEM, Cornelisz van (1562-1638)<div style="font: 12.0px Times New Roman; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;">
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Finiva l’anno 1572 quando i soldati spagnoli assaltarono la città olandese di Haarlem. Una parte dei suoi abitanti la abbandonò. Il piccolo Cornelisz Corneliszoon rimase, mentre i suoi genitori partirono. Il bambino fu affidato a Pieter Pietersz, che di mestiere faceva il pittore. Bazzicando la bottega del tutore, Cornelisz prese confidenza con pennelli e colori. Fu così che diventò un grande artista.</span></div>
<div style="font: 12.0px Times New Roman; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<a href="http://fr.wikipedia.org/wiki/Fichier:Cornelis_van_Haarlem_-_Bethlehemse_kindermoord.jpg"><img border="0" height="427" src="https://1.bp.blogspot.com/_Rw_3893Pf5c/TEoH0SmbmII/AAAAAAAAAMQ/_nm8Cr93dJU/s640/haarlem.jpg" width="505"></a><br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Cornelisz van Haarlem amava unire il sacro al profano. Maestro nel disegnare il corpo umano, eseguiva pregevolissimi nudi e li inseriva nei dipinti a tema biblico o evangelico. Gli assassini del suo <i>Massacro degli Innocenti,</i> per esempio, sono oscenamente ignudi ma la loro nudità fa risaltare la natura selvaggia, bestiale dell’impulso che li muove a uccidere.</span></div>http://www.blogger.com/profile/03427505110342363031noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-808877270409065304.post-69524454241229760322012-09-06T06:58:00.002-07:002017-04-11T13:05:41.196-07:00FABRE, François-Xavier (1766-1837)<div style="font-family: 'times new roman'; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; line-height: normal; margin: 0px;">
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Da Montpellier, dove nacque, François-Xavier Fabre si trasferì giovanissimo a Parigi. Allievo del rinomato Jacques-Louis David (1748-1825), a ventun anni vinse il Prix de Rome e andò a vivere in Italia. Vi soggiornò fino al 1826 e abitò per lungo tempo a Firenze. Fece qui la conoscenza della contessa Luisa Stolberg d’Albany e del poeta Vittorio Alfieri, di cui dipinse un celebre ritratto <i>(qui riprodotto).</i><br />
</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="font: 12.0px Times New Roman; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<a href="http://it.wikipedia.org/wiki/File:VAlfieriFabre.jpg"><img border="0" height="583" src="https://4.bp.blogspot.com/_Rw_3893Pf5c/S-RSLmTvKVI/AAAAAAAAAIE/n1q_9fJsKrQ/s640/fabre.jpg" width="500" /></a><br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Tornato in Francia, fissò dimora nella sua città natale, dove fondò una scuola d’arte e trascorse gli ultimi anni di vita. Oltre che per i ritratti di personaggi famosi, Fabre è ricordato per aver dipinto scene bibliche e mitologiche. Incline alla verosimiglianza, disegnava volti dai tratti marcati e fortemente espressivi.</span></div>
http://www.blogger.com/profile/03427505110342363031noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-808877270409065304.post-87304214670971253982012-09-06T06:57:00.001-07:002017-04-11T13:07:28.671-07:00DADDI, Bernardo (1290-1348)<div style="font: 12.0px Times New Roman; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;">
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Di nascita oscura (si presume fosse fiorentino), Bernardo Daddi ebbe il privilegio di lavorare sotto la direzione di Giotto di Bondone (1267-1337). Visse nell’ombra del maestro, tant’è che le sue opere sono, sbrigativamente, liquidate dai critici e dagli storici dell’arte come dipinti “di scuola giottesca”.<br />
</span></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Bernardo_Daddi.jpg"><img border="0" height="640" src="https://1.bp.blogspot.com/_Rw_3893Pf5c/S-Pru7BEIhI/AAAAAAAAAG0/1sIAbfv3vqc/s640/daddi.jpg" width="410" /></a></div>
<div style="font: 12.0px Times New Roman; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;">
<br />
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Vero è che Daddi ritraeva Santi e Madonne dai profili affilati e dagli sguardi intensi, però ne ingentiliva i lineamenti privilegiando le linee curve e attenuando i contrasti di luce. La </span><i><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Vergine col Bambino</span></i><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;"> che qui proponiamo esemplifica il suo stile meglio di qualunque parola.</span></div>http://www.blogger.com/profile/03427505110342363031noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-808877270409065304.post-22344611021802631752012-09-06T06:54:00.002-07:002017-04-11T13:08:56.313-07:00BACCIARELLI, Marcello (1731-1818)<div style="font: 12.0px Times New Roman; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;">
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Per motivi che ignoriamo (tutte le biografie lette non ce lo spiegano), il romano Marcello Bacciarelli fu chiamato da re Augusto III, elettore di Sassonia, a fare il pittore di corte in Polonia. Osannato dalla nobiltà polacca, ricevette un mucchio di titoli onorifici e di incarichi prestigiosi.</span></div>
<div style="font: 12.0px Times New Roman; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<a href="http://commons.wikimedia.org/wiki/File:W%C5%82adys%C5%82aw_%C5%81ubie%C5%84ski.PNG"><img border="0" height="627" src="https://3.bp.blogspot.com/_Rw_3893Pf5c/TCRkJvBir1I/AAAAAAAAALQ/qBTH6CBm_Mo/s640/bacciarelli.jpg" width="505"></a><br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Bacciarelli si esprimeva al meglio nei ritratti, dove magnificava le persone dando loro un aspetto florido e trionfante. Nei suoi dipinti, nobildonne, nobiluomini ed ecclesiastici riempiono lo spazio pittorico di volti intensi e di abiti sfarzosi.</span></div>http://www.blogger.com/profile/03427505110342363031noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-808877270409065304.post-80703905718737243272012-09-06T06:53:00.002-07:002017-04-11T13:10:37.967-07:00WALRAVEN, Isaac (1686-1765)<div style="font: 12.0px Times New Roman; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;"></span>
<div style="font: 12.0px Times New Roman; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Gioielliere in Amsterdam, Isaac Walraven era un uomo istruito e di buon gusto. Aveva già 24 anni quando intraprese lo studio dell’arte e tanto vi si appassionò che decise di cimentarsi con pennelli, tele e colori.</span></div><div style="font: 12.0px Times New Roman; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br />
</div><a href="http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Epaminondasdeath.jpg"><img border="0" height="429" src="https://2.bp.blogspot.com/_Rw_3893Pf5c/TCBsdcSaT1I/AAAAAAAAAKo/Jdj3xlBrL6Y/s640/walraven.jpg" width="505"></a><br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Nonostante l’approccio dilettantesco alla pittura, Walraven ottenne buoni risultati nella ritrattistica e nelle composizioni a tema storico e mitologico. Tralasciando certi appesantimenti rococò, apprezziamo la sua capacità di “drammatizzare” ossia di rendere vivaci e colorite le scene dipinte.</span></div></div>http://www.blogger.com/profile/03427505110342363031noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-808877270409065304.post-37697957228128463542012-09-06T06:52:00.002-07:002017-04-11T13:11:58.479-07:00SACCHI, Andrea (1599-1661)<div style="font: 12.0px Times New Roman; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Benché sia quasi caduto nell’oblio, il romano Andrea Sacchi godette in vita di una certa notorietà. La sua reputazione era tale che egli faticava a stare al passo con gli ordini, tanto più che era lento nell’esecuzione e assai pignolo. Diceva, per darsi un tono, che il merito di un pittore non consiste nel fare un mucchio di quadri mediocri ma nel farne pochi e magnifici.</span></div><div style="font: 12.0px Times New Roman; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br />
</div><a href="http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Marcantonio_Pasqualini_crowned_by_Apollo.jpg"><img border="0" height="640" src="https://2.bp.blogspot.com/_Rw_3893Pf5c/S_-bt2cJBGI/AAAAAAAAAJ8/_UWevo5vr38/s640/sacchi.jpg" width="508"></a><br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Sulla magnificenza delle sue opere pesa il giudizio del tempo che, come abbiamo detto, ne ha offuscato la memoria. Bisogna comunque dire che il Sacchi era un disegnatore eccellente e che usava i colori con maestria. Il suo stile pomposo andava a nozze coi ritratti commissionatigli dagli aristocratici ma, anche, con i dipinti a tema religioso e mitologico.</span></div>http://www.blogger.com/profile/03427505110342363031noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-808877270409065304.post-88782277969593735202012-09-06T06:51:00.004-07:002017-04-11T13:13:16.169-07:00ODEVAERE, Joseph Denis (1775-1830)<div style="font: 12.0px Times New Roman; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;">
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Nato a Bruges, Joseph Denis Odevaere studiò arte nella città natale quindi approdò a Parigi, dove si avvalse degli insegnamenti di Jacques Louis David (1748-1825). Trascorsi otto anni in Italia, tornò in patria e fece fortuna come ritrattista al servizio della nobiltà e della ricca borghesia.</span></div>
<div style="font-family: 'times new roman'; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; line-height: normal; margin: 0px;">
<div class="separator" style="clear: both; font-style: normal; text-align: center;">
<br /></div>
<div style="font-style: normal;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/_Rw_3893Pf5c/S_QUCPtbReI/AAAAAAAAAJc/QOft_QAGZto/s1600/odevaere.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="438" src="https://2.bp.blogspot.com/_Rw_3893Pf5c/S_QUCPtbReI/AAAAAAAAAJc/QOft_QAGZto/s640/odevaere.jpg" width="505" /></a></div>
<div style="font-style: normal;">
<br /></div>
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Odevaere riproduceva con professionale distacco le sembianze dei danarosi committenti. Nelle sue tele, gentiluomini e gentildonne apparivano altezzosi, compiaciuti della signorile eleganza dei loro abiti costosi. Il pittore tuttavia, alleggeriva il tono serioso dei ritratti inserendovi dettagli <i>(un bambino sorridente, un cane irrequieto)</i> che inneggiano alla naturalezza e alla spontaneità.</span></div>
http://www.blogger.com/profile/03427505110342363031noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-808877270409065304.post-34902971337832107252012-09-06T06:51:00.001-07:002017-04-11T13:14:46.455-07:00KAUFFMANN, Angelica (1741-1807)<div style="font: 12.0px Times New Roman; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;">
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Poche sono le pittrici passate alla storia dell’arte e, fra queste, una sola è di nazionalità svizzera. Stiamo parlando di Maria Anna Angelica Catharina Kauffmann, nata a Chur (Coira, Canton Grigioni) da un pittore e da una levatrice. Fin da piccola, seguì il padre nei suoi viaggi di lavoro e da lui imparò a disegnare e dipingere.</span></div>
<div style="font: 12.0px Times New Roman; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<a href="http://commons.wikimedia.org/wiki/File:AugustaFriederikevonHannover03.jpg"><img border="0" height="645" src="https://4.bp.blogspot.com/_Rw_3893Pf5c/TGarKgVFFEI/AAAAAAAAAMo/jsPGb7ejcWs/s640/kauffmann.jpg" width="505" /></a><br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Soggiornò a lungo in Italia, dove completò la propria formazione, poi andò a Londra e vi rimase 16 anni affermandosi come ritrattista. Stabilitasi a Roma, Angelica Kauffmann ebbe onori e ricche committenze da ogni parte d’Europa. La ricordiamo per le tante donne che immortalò, dando ai loro volti una bellezza assorta e alle loro vesti un’eleganza morbida e vaporosa.</span></div>http://www.blogger.com/profile/03427505110342363031noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-808877270409065304.post-20155903029337354872012-09-06T06:49:00.002-07:002017-04-11T13:15:57.516-07:00INGRES, Jean Auguste Dominique (1780-1867)<div style="font: 12.0px Times New Roman; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;">
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Dal Midi francese, il sedicenne Jean Auguste Dominique Ingres si trasferì a Parigi e diventò allievo di Jacques-Louis David (1748-1825). Vinse il Prix de Rome, che gli consentì di vivere alcuni anni in Italia e di conoscere la pittura dei grandi maestri del passato. In gioventù ebbe alterne fortune e visse un lungo periodo di stenti dopo la caduta dell’impero napoleonico. Il successo gli arrise tardi ma non lo abbandonò mai.</span></div>
<div style="font-family: 'times new roman'; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; line-height: normal; margin: 0px;">
<div class="separator" style="clear: both; font-style: normal; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; font-style: normal; text-align: center;">
<br /></div>
<div style="font-style: normal;">
<a href="http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Le_Bain_turc.png"><img border="0" height="498" src="https://2.bp.blogspot.com/_Rw_3893Pf5c/S-wBxKsjmBI/AAAAAAAAAIk/evAL-PhsgsM/s640/ingres.jpg" width="500" /></a></div>
<div style="font-style: normal;">
<br /></div>
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Molti dei suoi dipinti sono a tema mitologico ma numerosi sono anche i ritratti <i>(celebre è quello di Napoleone Bonaparte)</i> e le opere d’arte religiosa. Mirabile nel disegno, aveva un debole per i colori freddi. Non dava eccessivo peso all’armonia compositiva, però teneva in gran conto il valore espressivo della figura umana.</span></div>
http://www.blogger.com/profile/03427505110342363031noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-808877270409065304.post-30037923799188340922012-09-06T06:48:00.002-07:002017-04-11T13:16:52.128-07:00GADDI, Taddeo (1290-1366)<div style="font: 12.0px Times New Roman; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;">
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Il pittore fiorentino Gaddo Gaddi (1240-1312) ebbe l’onore d’avere per amico il celebrato Giotto di Bondone (1267-1337). Il rapporto tra i due artisti era così saldo che Taddeo, figlio di Gaddo, fu tenuto a battesimo da Giotto. Il giovane Gaddi crebbe alla scuola dell’amico di famiglia, che lo mantenne a lungo sotto la propria direzione.</span></div>
<div style="font: 12.0px Times New Roman; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<a href="http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Taddeo_gaddi,_annunciazione,_1340-45.JPG"><img border="0" height="370" src="https://2.bp.blogspot.com/_Rw_3893Pf5c/TDb9jyFKzEI/AAAAAAAAAMA/x1znLboRiDw/s640/gaddi.jpg" width="505" /></a><br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Forte della lezione di stile del maestro, Taddeo Gaddi dipinse numerosi affreschi a tema sacro abbellendo chiese e conventi fiorentini. Dette il meglio di sé nella rappresentazione della figura umana dove, scrive Giorgio Vasari, <i>“si vede vivezza e grazia infinita in quella maniera semplice che fu in alcune cose meglio che quella di Giotto, e massimamente nell’esprimere il raccomandarsi, l’allegrezza, il dolore et altri somiglianti affetti che, bene espressi, fanno sempre onore grandissimo a un pittore”.</i></span></div>http://www.blogger.com/profile/03427505110342363031noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-808877270409065304.post-43635195019081957202012-09-06T06:47:00.002-07:002017-04-11T13:17:45.016-07:00EECKHOUT, Gerbrand van den (1621-1674)<div style="font: 12.0px Times New Roman; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">La storia dell’arte ricorda l’olandese Gerbrand van den Eeckhout come uno dei migliori allievi di Rembrandt (1606-1669). Le sue opere, talvolta, sono state confuse con quelle del maestro e questo non ha certo contribuito a farne un artista di spicco.</span></div><div style="font: 12.0px Times New Roman; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br />
</div><a href="http://fr.wikipedia.org/wiki/Fichier:Gerbrand_van_den_Eeckhout_-_Anna_toont_haar_zoon_Samu%C3%ABl_aan_de_priester_Eli.jpg"><img border="0" height="409" src="https://3.bp.blogspot.com/_Rw_3893Pf5c/TCoMBjG4rsI/AAAAAAAAALo/8Rc6nmfncoI/s640/eeckhout.jpg" width="505"></a><br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Eeckhout dipingeva ritratti, scene di costume e composizioni a tema storico e religioso. Eccelleva nel chiaroscuro e sapeva far brillare i colori, ma bisogna pur dire che certi suoi accostamenti di toni caldi e freddi paiono, ancor oggi, piuttosto temerari.</span></div>http://www.blogger.com/profile/03427505110342363031noreply@blogger.com